Uve:
una particolare selezione aziendale definita V10, propagata partendo da un antico biotipo di Catarratto
Vignavella, Vino Bianco, senza classificazione IGP o DOP . Un vino bianco dall’impronta unica, frutto della sapiente fusione di due espressioni di una stessa selezione di vitigno coltivato in due distinte aree della proprietà.
NOTE SENSORIALI
Un...
Presto tornerà disponibile
Bianco di Nera –Vino Frizzante Bianco
AGRICOLTURA: Regime Biologico Certificato UVE: da vitigni autoctoni
ABBINAMENTO: antipasti, primi piatti leggeri, pesce e carni bianche
Giovane, fresco, un fruttato elegante. Bianco di Nera è il FRIZZANTE Milazzo. Impronta inconfondibile per il nostro Charmat corto. Seconda fermentazione...
Presto tornerà disponibile
AGRICOLTURA: Regime Biologico Certificato UVE: da vitigni autoctoni
ABBINAMENTO: antipasti, primi piatti leggeri, pesce e carni bianche
Giovane, fresco, un fruttato elegante. Bianco di Nera è il FRIZZANTE Milazzo. Impronta inconfondibile per il nostro Charmat corto. Seconda fermentazione nelle nostre autoclavi per un breve...
''Selezionati dallo chef Pino Cuttaia''
Pomodori Pelati a mano come una volta - 350 g
I pomodori “pelati a mano come una volta” rappresentano uno dei cardini fondamentalidella dieta mediterranea: maturati al caldo del sole di Sicilia, sono un concentrato di antiossidanti (licopene). Sapore e densita’ sono un vero e proprio tuffo nel passato, rendendoli...
Il gusto della tradizione riflessioni, aneddoti, storia e storie che hanno, comunque, come protagonista il cibo.
Benivegna Angelo, Il gusto della tradizione, 2003, 8¡, pp. 304, Coppola editore.
Secondo me, nel cominciare un libro, la buona creanza dovrebbe imporre allo scrittore (sic!) l'abitudine di presentarsi, presentare l'opera e ringraziare chi l'ha aiutato a realizzarla. Visto che queste riflessioni, se avrete la pazienza di leggerle, insistono sul gusto della tradizione, non posso sottrarmi alla buona creanza e mi presento: Quarantanove anni, studi universitari alle spalle, una laurea mancata in architettura, dopo tante esperienze cucino da una ventina di anni per (spero) la gioia dello stomaco e dei cuore dei miei ospiti. Non sono uno chef, anche se anche i miei figli mi chiamano Chef, non sono un gastronomo, anche se da quasi venti anni mi occupo professionalmente d gastronoma, non sono un giornalista gastronomico anche se da anni scrivo di gastronomia. Sono un curioso-goloso a cui piace molto cucinare per la gioia di stupire e soddisfare le papille gustatve e l'anima dei miei ospiti. Ovviamente non essendo io n uno chef, n un gastronomo, n ,un giornalista gastronomico, questo non un libro di cucina, anzi non riesco neanche a chiamarlo libro. Preferisco chiamarle riflessioni sulle tradizioni gastronomiche e sulla cultura del gusto. Riflessioni, aneddoti, storia e storie che hanno, comunque, come protagonisti il cibo. Ci sono anche le ricette. Magari scritte a modo mio, difficilmente con le dosi esatte... due cipolle, uno spicchio d'aglio... (ma che cipolle, di Tropea o di Parma? E di che dimensioni, e l'aglio di Nubia, di Salerno, argentino o cinese?), lasciando a chi mi legge la sensibilit di dosare gli ingredienti, sensibilit che si ha o non si ha, altrimenti tutti saremmo grandi cuochi.